martedì, novembre 16, 2004

lo so, lo so... ma non mi va!


a.b.

mercoledì, ottobre 13, 2004

C'è chi la storia la scrive, e chi la legge.

mercoledì, settembre 22, 2004

Oggi in metro si stava così schiacciati che il mio sudore colava dalla schiena di un altro.

amour bastardo

martedì, settembre 21, 2004

Lui era pieno di sé,
io soltanto di ma.


a.b.
Stamattina in metropolitana si stava così schiacciati che ho accidentalmente fecondato una donna.

Amour Bastard

giovedì, agosto 12, 2004

Blù du Cièl

Così mi trovo qui, in questo scantinato putrino (la terra), a cercare una provenienza millenaria ai miei deliri. certo, sarebbe stato più facile possedere la risposta dentro di se senza doverla andare a cercare nei 200 mondi interiori della gente che mi guarda passare. e senza dover cercare nelle profondità più recondite del pianeta. comunque le cose faticate sicuramente danno più soddisfazione . e subito dopo svuotamento. in ogni caso ora sono qui. non vale neanche la pena raccontare tutto dal principio, perchè da sempre sono convinto che non c'è principio nè fine. quando mi abbandono a simili similitudini, la mia vita in un antro di fantasmi, accantono sempre le mie certezze in un angolo remoto del mio ammasso neuronale. mi accendo una sigaretta. e rifletto. che non ho più molto tempo. tra tutte le scartoffie che mi trovo a rovistare ce n'è una che attrae particolarmente la mia attenzione. è un vecchio testo scolastico con la copertina blu, sbiadita dal tempo. ne approfitto per ripassare la geografia dei miei luoghi, quelli vissuti e quelli no. quelli sognati, che forse sono anche di più. mi ritrovo tra i banchi di scuola in men che non si dica, e subito dopo in fila per la mensa. i miei condotti neuronali non accettano forse l'idea di questa nuova smart drug totalmente metale. niente sostanze da ingerire niente polveri di stelle da annusare o liquidi da iniettare, ne da ingoiare fumare annusare ingerire assorbire, nulla di tutto questo. da quando ho scoperto che basta il pensiero imboccato dalla parola non ho veramente più bisogno di null'altro. un bel vantaggio, e gli effetti praticamente sono identici, un bel risparmio, anche di tempo, e di salute. mi lascio andare quindi. navigo come su un mare sulla mia bella copertina blu. diventa estensione dei miei andirivieni. dentro quel blu che ormai mi circonda .non ci sono più bordi, non riesco a vedere la fine. però leggo da sotto le chiare lettere stampate, ci cammino dentro , le percorro ad una ad una. formano una parola grande, immensa. il contenuto ne chiarirà il significato. ricordo me lo passarono da sotto quel libro. aperto. con la risposta sottolineata di verde. ma non ricordo altro. devo sfogliarlo. come si fa a sfogliare un mare? devo convincermi che da solo non ce la posso fare. devo farmi aiutare. si ma chi chiamare? vedo solo l'immenso blu intorno a me. chilometri indecifrabili di blu. blu du ciel. provo a scavare. scopro che la copertina ha un primo strato sottilissimo che la rende lucida; lessi da qualche parte che era fatta con alghe del mar dei sargassi. effettivamente ha una stra densità. melmosa ma non affondo, gommosa ma non appiccicosa. scavo. si avvicina un tizio. finalmente qualcuno! ha la barba scura come la mia, disuguale sul volto, sparpagliata. mi guarda con i suoi occhi verdi intensi. è nudo. mi indica un punto dove c'è una profonda scalfitura. è un punto lontano. l'avevo notata anch'io. non avevo voglia di arrivarci, però. ma adesso è giocoforza. mi incammino, e lui con me. gli chiedo come si chiama e come è finito lì e come mai sembra conoscere così bene quello spazio mentale e perché non c'è nessuno oltre me e lui e come mai è nudo e perc.. mi tira un pugno e dice di farla finita con tutte quelle domande. mi rialzo in silenzio. proseguiamo senza remore, da parte sua, da parte mia sì. comunque dopo un'ora mi ragguardisce con una sola risposta. dice che lo ha mandato colui che tiene il libro in mano. Cioè io! guardo in alto e mi vedo enorme immenso che reggo il libro dalla copertina blu senza bordi che sto percorrendo. da qui sotto noto che ho una caccola enorme nel naso. spero non si stacchi proprio ora.

continua.....

AmoreBastardo

lunedì, luglio 12, 2004

bellaDONNA


Mi macchio il capo di alienazioni
incomprese ai più
la musica che mi sodomizza
mi appare vividamente visiva
scorre come grano sul binario
quando passa il treno
improvvisa e furiosa mi sorprende
edgar su tutti
e il poggiatesta della mia esistenza
si ammorbidisce ingannando i miei sensi
quanta privazione!
quanta restrizione!
il sottofondo mai infranto
dei miei pensieri idioti
mi fa compagnia
lungo questo viaggio
che non ha meta.
sotto i castagni l'ombra di un ricordo di amanite
e di poesia legata
indissolubilmente a te
belladonna che mi porti in braccio
che mi stringi al tuo cuore vegetale.
Ecco sopraggiungono le tenebre,
ma il mio schermo resta luminoso
come lumino imperituro sul freddo travertino
il tempo cambia ed insieme ad esso le stagioni
ma in fondo non è che lo stesso eterno ciclo
come la mia vita
ed il ciclo non fa più paura quando sono
in tua compagnia,
Dà spavento quella luce che tanto velocemente
si dissolve dopo aver sfiorato i miei capelli,
eppure dai suoi contorni sfuggenti sono attratto
come effimera dal faro.
bisogna essere spaventosamente lucidi
per operare il gesto più folle.


amorebastardo




venerdì, luglio 09, 2004

ieri sono andato a sentire Dibella che intervistava Gorbaciov. Devo dire che si mantenuto molto bene in confronto a Reagan...

giovedì, luglio 08, 2004

Intolleranza vaccina


Ho scoperto di avere una strana forma di intolleranza.
Al latte vaccino. Ma la risposta del mio organismo non si è rivelata fisica:
non mi escono bolle o pustole o dolori intestinali od altro. Ho scoperto che l'assunzione influenza le mie scelte intellettive e morali. In pratica se ne bevo perdo la fede.
Ora io sono abituato al zuppone mattiniero praticamente dalla nascita. Ho scoperto che tutte le mie convinzioni sono state influenzate da questo.
Pensavo servisse solo per il calcio nelle ossa e invece...
Ho deciso 2 settimane or sono di osservare una dieta rigorosa.
La mattina a colazione solo latte di capra o di soia, ed ho abolito i cappuccini al bar.
Devo dire mi sento meglio. Riesco a dare stranamente un senso alla mia esistenza.
Arrivo persino a benedire il pane prima di pranzo. La sera, quando posso, mi reco in chiesa e provo un'improvviso piacere ad ascoltare quelle stesse omelie che sino a poco tempo addietro mi sembravano così idiote e ripetitive, troppo spesso assurde.
Purtroppo stamani è accaduto uno spiacevole incidente: con il sopraggiungere della stagione calda non ho saputo
resistere alla tentazione di mangiare in un bar del centro un gelato alla crema. Non vi dico che scena: ho incominciatoa bestemmiare ad alta voce per un resto sbagliato davanti alle orecchie esterrefatte degli astanti.Non sapevo più dove andare a rifuggiarmi. Avrei preferito sprofondare nelle profondità degli inferi (di cui ormai rinnegavo l'esistenza) pur di non guardare negli occhi delle persone percosse da un senso di imbarazzo di fronte a un pazzo bestemmiatore.
Le mie imprecazioni non si placarono nenche una volta giunto nella solitudine del mio appartamento.
E tutto per un gelato. Per una dieta.
Ho deciso che riprenderò la mia ricca colazione a base di lattosio. I dubbi ricominceranno a tormentarmi, ma tutto sommato meglio tenersi dubbi che certezze senza fondamento.
Come diceva qualcuno di cui mi sfugge il nome: importante è il viaggio, non la metà.

AmoreBastardo


domenica, luglio 04, 2004

Il mio spirito di osservazione è pari a zero.
Dopo due anni le ho regalato un paio di orecchini
e non aveva i buchi.

lunedì, maggio 24, 2004

- Certo è dall'82 che non si vince niente a livello di nazionale.
- Mi sa che l'unica soluzione per l'Italia è naturalizzare due o tre stranieri..
Mi guarda perplesso ad altezza vita
che indosso la mia tenuta da mare,
il mio costumino consunto dagli anni e dal sale,
poi mi dice:
'promettimi una cosa, se divento così,
per favore, FINISCIMI!'

grazie, antonio

a.b.
25/06/2004
Non so perchè, ma i miei nuovi posts vengono pubblicati in ordine temporale sbagliato.
per cui risulta che i più recenti sono subito dopo questo.
Il problema è che sembra che non lo aggiorno più, invece bisogna scorrere il blog in basso per trovare i nuovi scritti.
Se qualcuno sa come fare per far ricomparire la data su ogni post mi scriva per favore.
grazie.

amour bastard




Il Potere di Replica
ovvero
come ti servo un bel PANINO alla TV.


non volevo crederci, perché l'ho scoperta da poco, mentre invece la tecnica è antichissima e risali agli albori della comunicazione via etere.
Mi riferisco a quello che in linguaggio giornalistico viene chiamato PANINO.
Invito tutti a farci caso.
E' impressionante come, nonostante ora ci faccia caso, tendo comunque a farmi abbindolare.
La tecnica è semplice: l'ultimo intervento in fatti di politica spetta, in qualsiasi servizio televisivo ed in particolare nei Telegiornali (dove viene fatto sistematicamente), ad uno è più esponenti della forza di gorverno.
Funziona così: il servizio comincia con il resoconto dlla giornata politica raccontando l'operato del governo, poi si passa alle vibranti proteste dell'opposizione, infine all'intervento di qualche intervento del governo atto a sminuire le ragioni dell'opposizioni. E tu, lì, inerme, ti fai abbindolare in modo assolutamente incosciente. Il trucco sta nel fatto che l'intervento dell'ultimo è chiaramente quello che resta di più nella memoria. E ti trovi a pensare: 'bé, in effetti... tutto sommato non mi sembra che questa legge appena fatta sia poi così male, l'opposizione obbietta cose controbattibili'. Nel frattempo hai già perso la libertà di pensiero, sei stato violentato e non te ne sei neanche accorto. Sembra uno scherzo, ed invece questa rappresenta un'arma potentissima a disposizione dei governi massmediologici contemporanei: il panino è bell'e servito.
E noi questa democrazia abbiamo pure la pretesa di esportarla!
che coraggio!

Nel frattempo in Iraq le vittime fra i civili, vite chirurgicamente spezzate dai democratici americani, pare assommino ad 11.000 (ma sono solo stime approssimative).
Saddam durante la sua dittatura ha fatto fuori 100.000 persone, in una ventina d'anni (e con il beneplacido degli stessi americani).


IL PANINO SI TRASFORMA IN UN HOT DOG
E QUEL WURSTEL E' TUTTO PER VOI.


hallo
hot bastard dog


CHI HA FEDE
POSSIEDE
UNA CERTEZZA
IN PIU'A ME
MA MOLTO MENO
FANTASIA.

Non è che mi piace la poesia
è che mi piace
andare
a capo.



ab
================================
==== cose ridicole ============
================================
================================
==== Mi ======================
==== ottenebrasti ============
==== ricambiata ==============
==== del resto ============
==== così è l'amore ==========
==== e tutto ciò ==========
==== che ne consegue =========
==== la mia geometria ========
==== non è euclidea =========
==== la tua ============
==== non è geometria =========
==== è fede ==================
================================
================================
================================
===== amour bastard ==========
================================
scusate se parlo di me
(voglio dire, se lo fa costanzo che francamente ha sfasciato i coglioni con la sua omni-mediatica-presenza,
non vedo perchè non dovrei farlo io...)

sono stanco (alzi la mano chi non lo è)
e mi fischiano le orecchie (ma questa è un'altra storia),
e ho un difetto: apro troppe parentesi (ma conosco gente che non le chiude mai, e a volte finisce anche per

arrivare tardi a cena).
ribadisco: sono stanco.
questo è uno di quei periodi in cui penso che ho sbagliato tutto nella vita (quelli che prima hanno alzato la

mano possono abbassarla oppure unirsi ai nuovi, certo è che se erano stanchi l'avranno già abbassata da quel

dì. Ok, ok, ora tocca a quelli che hanno sbagliato tutto nella vita).
a volte penso che non mi sento gratificato (basta co sta storia delle mani, leggete e zitti, o sennò cambiate

blog) da quel che faccio. lo vedo come un inutile affannarsi, uno sfinimento che alla fine dei conti, a parte

il sopravvivere stesso, non porta in nessun luogo diverso da quello previsto dall'umano tragitto

esistenziale.
nulla per cui proclamarsi , almeno a parole , eterno. neanchee un manifesto su un muro, o forse solo quello,

un giorno, dal perimetro nero.
il perimetro misero che mi trovo a circumnavigare, per poi finirci dentro, con tutte le scarpe, e il bastone,

e l'aratro e le mattine spese nel buio radioattivo e neonico (al neon) e tutti i piccoli gesti ripetitivi che

alla lunga atterrano ache il più stoico degli uomini.
a volte penso che avrei dovuto fare un lavoro piu creativo. Ma mi contraddico.
cosa c'è di più svilente di dover mettere la creatività al servizio di un lavoro? è un cane al guinzaglio, ho

sempre pensato. è un bonsai kitten, non posso. non posso, io ho bisogno di mantenermi puro. e creare solo

quando ne ho veramente il motivo, un motivo personale e intimissimo. un qualcosa che non può restare

imprigionato nella gabbia della mente ( che pure vola, cosi eterea e sessile al contempo); il vero creare è

impulsivo. non è un lavoro su commissione.
e dire che qualche piccolo traguardo lo raggiungo. nonostante non sia mosso da così insana passione.
e ne vado anche fiero per qualche tempo... ma poi, caro il mio illustre lettore, poi, cosa rimane?
la tua anima da ragioniere?
la sfida verso un futuro tanto aperto quanto carico di tensione che viene voglia di mandare tutto a fare in

culo un giorno si e l'altro pure?
mi sbaglio
sicuramente mi sbaglio
e vi chiedo allora di farmi lavorare,
che so,
anche dipingervi un angolo del salone in stile floreale.
anche qualcosa di schiettamente demodé,
so che farà per me , so che farà per me.
aiutate un povero cristo ad uscire fuori da questa logica,
infarcito di matematica,
illuminato dall'aneddotica,
esasperato dai linguaggi tecnici,
tipo ciplasplas e html,
java, perl ed esse-qu-elle,
javascript, corba e scripting di shell.
in questo mare di codice ,
una pastiglia di codex,
una poltiglia col mastice,
un tentativo di download,
un controllo dei permessi con il ciaccamod,
una decompressione potrebbe aiutare
ad essere espulsi violentemente fuori dal sistema,
per ritrovarsi esattamente come prima,
con qualche problema in più
e qualche anno di meno.



saluti e baci mentali.
amoresperros

martedì, maggio 04, 2004

Aveva un cuore grande così.
Non hanno avuto difficoltà a colpirlo mortalmente.


amour bastard
Ho iniziato a vedere 'I racconti sul cuscino' di P.Greenway e mi sono addormentato.
...del resto...
Servizio Regolare


Insomma ci hanno fatto scendere; una voce ha annunciato che la linea era interrotta per un uncidente.
Respiravo allora un profondo senso di inquietitudine. E di sicuro non ero l'unico.
Dopo un quarto d'ora la solita voce ha annunciato:
- si avvisa la gentile clientela che il servizio è ripreso regolarmente su tutta la linea.
Ancora altri dieci minuti di attesa.
Mi sono tranquillizzato: meno male, ho pensato, la metro ha ripreso regolarmente a non passare.

domenica, aprile 25, 2004

...mai nessuno che mi scriva qualcosa...



... basta cliccare sul nome!



a.b.
Intorno alla vita


mi guardo nudo allo specchio
e considero che
il mio corpo sta andando a rotoli.

Intorno alla vita.



amour bastard

venerdì, aprile 23, 2004

Breve considerazione esistenziale


Comunque vada, non usciremo vivi da qui, piccola.


amour bastard

giovedì, aprile 08, 2004

Dead Man Travelling


Normale chiedersi ogni giorno: perchè faccio questo?
perchè ogni mattina mi sveglio, mi alzo, mi lavo mi vesto, esco, attraverso la città
per andare al lavoro?
quindi la domanda si riduce a: perché lavoro?
Per sopravvivere, per mangiare, per poter avere qualche soldo per poter prolificare.
Non ho fatto il militare,
non mi piacciono le armi
faccio un lavoro normale
giusto apposta da non poter rischiare
non mi danno nessuna indennità di rischio perchè evidentemente
non dovrei essere soggeto a rischi
perchè non cammino in equilibrio sulle travi
non sono un acrobata
non sollevo pesi
non tratto denaro di altri
solo ogni giorno attraverso quasta metropoli come un disperato
avanti e indietro.

E allora perchè cazzo mi dovete spiegare
io dovrei vivere con la paura di schiattare
mentre vado a lavorare?
(ma come? non lavoravo per sopravvivere?)
Li avete visti voi gli occhi delle persone
a 100 metri sotto il suolo
schiacciati gli uni agli altri
senza neanche riuscire a respirare
che si preparano a sostenere il loro ruolo
con l'incertezza nel cuore
e la paura
anche sul riuscire a terminare il viaggio
e ad ogni alzata di voce è un sussulto.
Signora lo sa,
siamo tutti sul chi va là!
ma perché?
ma allora la voglio anche io l'indennità
se davanti alla metropolitana
al posto delle signorine che distribuiscono
quotidiani gratuiti con i titoli strillati che aumentano i timori
ci dovrebbero essere preti
che elargiscono estreme unzioni
o assoluzioni per tutti gli errori.
questi sono gli orrori quotidiani
per colpa di questi nostri occidentali governi scellerati e senza pudore.


amour bastard

sabato, febbraio 14, 2004

La Coda del Giudizio.

Vabbè, vabbè, ammettiamo che sia tutto vero ciò che avete sempre creduto (voi cattolici, intendo). Dico: ma vi rendete conto di quanto potrà essere lunga la Coda per il Giudizio?
Cioè, uno non solo, durante la propria misera esistenza, non fa altro che fare file per comprare il biglietto della metro, per il caffè al bar, per la mensa, la coda per il cinema, per pagare le bollette alle Poste, la coda al Comune, in banca, per i biglietti del teatro, per i biglietti della partita e poi per uscire dallo stadio o da un concerto, la coda alla cassa del supermercato, la coda di auto per arrivare al lavoro, la coda per il mare, la coda al bagno del ristorante, al bagno dell'autogrill, tutti in coda durante le manifestazioni di protesta al governo, e poi trovare un bagno lì sì che diventa un'impresa, che coda! Vabbé, me la tengo, pur di non fare questa coda; la coda per Van Gogh, la coda... Insomma, dico! non solo tutto questo, non vi basta? Perché dopo che uno schiatta eccoti lì in coda per il Giudizio! Una coda così non l'avevi mai vista, lunghissima, interminabile, non si vede neanche lontanamente l'inizio, una coda di persone che man mano diventano piccole come formiche, e come formiche in coda ognuno con il suo fagotto sulle spalle fino a perdita d'occhio. Il peso di una vita intera appena vissuta. Ma ci pensate cosa potrebbe significare giudicare ogni persona per tutto ciò che ha fatto in vita?, tutti i suoi comportamenti, dai più meschini e abbietti e cinici ai più amorevoli e caritatevoli e altruisti; ma v'immaginate come potrà essere difficile fare le dovute somme e sottrazioni per trarne un Unico Imparziale Giudizio Finale sull'anima di ognuno di noi: ma ci vorrà un sacco di tempo! Vabbé che nell'aldilà il tempo diventa un concetto relativo (anche nell'aldiquà, ma solo per velocità prossime a quella della luce), ma mica si può rischiare di dare un giudizio sbagliato, approssimativo, cazzo sarà una cosa lunghissima e noiosissima! Penso a tutti gli oggetti funebri trovati nelle tombe degli antenati appartenenti ai vari culti: specchietti, monili, ornamenti, trofei di guerra, tutte cose che dovevano servire ad allietare la permanenza eterna nell'aldilà. Stupidaggini! Tutte stupidaggini! Io, alla luce di quanto detto consiglio di portare, quando sentite di approssimarVi al momento del trapasso le seguenti cose:
- una borraccia d'acqua, o più d'una se possibile;
- un cappellino con visiera, possibilmente bianco;
- un buon libro, di 800 pagine almeno;
- dei profilattici, che non si sa mai.
- un walkman o meglio un lettore mp3 con hard-disk molto capiente e pile di ricambio (per difendersi dalla gente che si avvicinerà a raccontarti tutti gli episodi salienti della loro vita per chiedere un parere sintetico prima del Giudizio).

Ora vi saluto. Vado a mettermi in riga per il pranzo (per tenermi allenato).

Amore Bastardo

sabato, febbraio 07, 2004

In ufficio.

Ero così contento di ciò che avevo prodotto, che non potevo essere così egoista da tenermelo tutto per me: ho sentito, forse per falsa modestia, l'irrefrenabile bisogno di mostrare a qualcun altro quel capolavoro. Così sono uscito senza tirare lo sciacquone.

A r e y o u e x p e r i e n c e d w i t h s a l v i a ?

Avete mai provato la sensazione di sciogliervi nell'universo? Non riuscirei a descrivere più brevemente questa esperienza che ha avuto come unico aspetto negativo il fatto di essere stata troppo breve. Ma intensa, molto intensa. Il cuore già pompava forte prima ancora del primo tiro. Lo sentivo pulsare nel petto e nelle arterie delle mani, potevo immaginare il sangue che irrimediabilmente fluiva sempre più copioso nella testa. Il primo tiro non sembrava aver intaccato le mie cellule celebrali. Il secondo tiro, più forte del primo, incitato dai compagni di viaggio, sembrava convincermi che non accadesse proprio nulla di nulla; così ancora più forte trattenevo il respiro del terzo tiro, sentendolo stavolta bruciare nei polmoni, infiammare gli alveoli come una ventata di napalm. Eppure ancora mi sembrava che l'effetto tardasse ad arrivare, solo che l'aria intorno a me diveniva piena. Mentre cadevo involontariamente all'indietro sentivo la mia parte sinistra del corpo risucchiata in un moto fluido mentre avevo netta percezione di vivere in un universo solido. Tutte le mie terminazioni nervose periferiche sembravano lanciare stimoli verso la corteccia restituendomi la sensazione netta di vivere in un mondo tangibile interamente, come dentro un blocco di vetro che si muoveva con me. Non so perché, ma questo, unito al movimento di caduta all'indietro, mi faceva ridere, ridere furiosamente, spensieratamente. Mi lasciavo andare senza timore perché stavo in una botte di vetro. Glia altri assistevano stupefatti alle mie lacrime di gioia e di risa libere da ogni inibizione, assolutamente spensierate. E dicevo ' ragazzi, non si sente nulla ' cosciente che al contrario stavo provando una indefinibile sensazione di scioglimento. Tre minuti dopo le mie risate esagerate erano terminate e gli effetti erano gradualmente svaniti nel giro di 5 minuti, lasciando posto ad un'allegria soffusa ed al ricordo di ciò che avevo appena vissuto.
(dalla lettera di un mio compagno, il compagno dell'anima mia).

Amore bastardo
Real Tv (amici, talpe, isole e grandi fratelli: compagni mai!)


Le ideologie socialiste sono morte e defunte.
sotterrate sotto coltri di immondizie falsamente democratiche
ad uso e consumo delle giovani generazioni.
Le ideologie socialiste sono morte nei real tv
che spacciano l'unico modello di vita imperante,
unico marcio frutto del pìù bieco capitalismo: quello
della competizione.
Siamo tutti bestie darwiniane in lotta per la riuscita (im)morale
della nostra esistenza;
questo ci dicono,
null'altro.
La competizione non si ferma certo sul piano artistico
(dove già sarebbe da condannare: le avanguardie creative del Novecento
erano formati da gruppi di persone tese verso un idea nuova da esprimere),
si afferma indomito in tutti i campi: ludico, lavorativo, politico, scolastico.
Mors tua vita mea.
2000 anni di storia buttati al cesso, selezione naturale allora come oggi.
Identica.
Progesso zero.
Il vero progresso non è tecnologico, è morale.
Il vero progresso consiste nell' ampliare il benessere a tutta la comunità, non nella
felicità del singolo.
L'esaltazione del singolo che si fa strada ed emerge dalla massa
brandendo il suo scettro da leone è l'importazione del modello più bieco
nochè più popolare dell'americanismo imperante.
Abbiamo assistito alla morte delle trasmissioni televisive.
Non ci sarà in futuro altro messagio che questo.
Cambierà soltanto il condimento, ma il polpettone sarà identico,
è pronto: già servito.

Teledipendente non vedrai altro che questo.
non riesci a spegnere?eh?
l'abbiamo tolta questa funzione dal visore, ci pareva del tutto inutile
fuorviante
c'è una sola posizione (ON) così non ti puoi sbagliare.
Click.

Amour bastard

sabato, gennaio 17, 2004

Pensieri di un eternata - parte 2


(per la prima parte vedere più sotto)

Dove ero rimasto? L'umano, l'umana misura di tutte le cose mi comincia a star stretta. Il tempo stesso comincia a perdere di senso, il tempo resta come la misura dei miei ricordi che si accumulano fino a che come montarozzi di sabbia non cedono ad altra sabbia sovrastante fino al crollo finale dell'oblio. Certo non posso ricordare tutto, ma solo le cose salienti, perché altrimenti il mio cervello biologico, per quanto intercambiabile arriverebbe ad un punto da non contenere più memoria; ma il cervello ha limiti di memoria? Un limite deve esistere per forza di cose, poiché man mano che arriva nuovo materiale (ricordi pensieri sensazioni) la mente cancella automaticamente le cose meno interessanti; teoricamente una mente (inteso come software non come hardware, cioè non come cervello materiale costituito da neuroni) è può vivere eternamente; insomma il software ce l'abbiamo già, quel che manca è l'hardware (che in quanto hardware dovrebbe essere intercambiabile), ed invece siamo in possesso di versioni vecchie di schede audio video e periferiche installate su schede madri non più aggiornabili e non possiamo farci niente. Questo è ciò che pensavo prima di divenire eterno, ma vi riassumevo anche alla vostra misera situazione attuale giacchè io ora ho da confrontarmi solo con l'essere perfetto. Ecco, lo sapevo! Già mi sto facendo prendere dalle manie di grandezza, quando invece mi ero prefisso tutt'altri scopi all'inizio di questo esperimento che mi ha portato all'eternità. Voglio essere solo e soltanto un viaggiatore (eter-nauta appunto) del tempo dello spazio e soprattutto della mente: ecco quali confini mi ero proposto di esplorare. Bello confrontarsi con l'infinito tempo (ma sarà veramente infinito?) che ho davanti; certo che nella condizione finalmente potrò a capo delle grandi questioni insolute, che fino ad ora mi hanno arrovellato il capo e a cui posso dare solo risposte basate su visioni personali della realtà (quale realtà?): arriverò alla Conoscenza! Come ad esempio il tempo, infinito o no? Le dimensioni: quante? L'esistenza di Dio, il funzionamento della mente e la formazione dei pensieri; ma soprattutto: la forza vitale, da dove scaturisce?. Tutto, saprò tutto, e man mano che saprò, siccome tutto sommato sono un generoso, vi terrò informati, magari non proprio voi ma qualche vostro erede; magari ci metterò un milione di generazioni (tanto ho tutto il tempo che voglio), ma la conoscenza arriverà! Ricordo (ecco che insorge dalla profondità degli abissi celebrali, chissà in quale gruppo di neuroni era storata(immagazzinata) questa informazione e sotto quale forma e come mai mi ritorna proprio ora, tutte cose che scoprirò è chiaro) l'immagine universitaria di me seduto al microscopio ad ammirare il miracolo della Mitosi in una sezione di cipolla. Guardavo con l'occhio estasiato il paesaggio microscopico della cellula vegetale, sino ad allora studiato solo sui libri; dapprima tutto fermo (al mio occhio inesperto) ed ad un tratto come per incanto la formazione dei due fusi polari. Che commozione fino alle lacrime (sempre di cipolla si trattava) la separazione della catena deossiribonucleica (DNA per farla breve) in due filamenti distinti e perfettamente reintegrabili; che potenza la divisione cellulare dinnanzi ai miei occhi! Ma poi, il Dubbio, l'enorme atroce Dubbio, la domanda ultima a cui non si può rispondere: PerChé? Cosa spinge tutto ciò, quale arcana forza (se di forza si tratta; come chiamarla senno?) spinge i due filamenti a separarsi, perché ad un certo punto la configurazione di molecole che fino a quel momento ha retto così bene diviene instabile?. Quale maledetto motivo agli albori della vita ha fatto sì che da semplici molecole inorganiche prima, e da complessi ammassi organici come gli amminoacidi subito dopo (la parola subito, in riferimento a scale di tempi geologici significa qualche milione di anni) che scaturisse cotanta voglia di replicazione??? Questo rappresenta indubbiamente il passaggio che non è chiaro, ma si tratta proprio del passaggio fondamentale: la nascita del primo organismo replicante della storia del mondo (di questo e di altri mondi anzi; insomma, chissà quante volte sarà accaduto sui miliardi di pianeti spersi nel cosmo! E con tutto il tempo che hanno avuto a disposizione!). Non siamo altro che dei replicanti senza scopo con un unico desiderio da soddisfare : l'istinto primario dell'autoconservazione (cioè della replicazione di noi stessi in ultima analisi).
Quindi, se vogliamo, l'immortalità del nostro corpo biologico l' abbiamo già ottenuta, ce l'abbiamo anzi da sempre, perché non quella della coscienza, ora?

Prossimo argomento: l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo: un falso problema per un eternauta. (il nastro di moebius a più dimensioni; La teoria del Pac-Man 4D; esposizione semplificata delle teorie sugli sfinteri e sulle palpebre; della categorizzazione delle persone)


Paragonando i tuoi occhi alle luci della sera


Paragonando i tuoi occhi alle luci della sera
Mi ritrovo a perdere la vista accecato da tanta lena
Posizionandomi daccapo
Ai tuoi piedi senza odore
Ti restituisco tutti i favori
Dei calci mai ottenuti
Delle file di denti mai serrate per il dolore
Eppure stasera
Mi sembra di rivivere dei momenti sin troppo
simili di vita sin troppo nobile
Seguo i tuoi passi
ma accantono le certezze
Seguo i tuoi ritmi
ma allontano gli umori
Posticipo le scadenze terrene.


domenica, gennaio 11, 2004

Pensieri di un eternauta.


Io sono eterno,
o almeno voglio esserlo, mi sforzero quanto più possibile di diventarlo, e non mi riferisco ai memi, ma a me stesso, al mio Io e ai miei pensieri. Ecco!, i miei pensieri: voglio continuare a pensare senza smettere mai, ma c'è la morte che rema contro.
insomma se paradossalmente si potesse trasferire il mio cervello, ricordi e sensazioni e pensieri sopra la memoria di un computer e da lì in un altro corpo (in una specie di clone senza memoria, senza togliere l'Io a nessuno), ebbene io lo farei, e anche di corsa; cioè proprio di corsa no, aspetterei che il mio corpo diventi una vuota carcassa inservibile.
Ma il mio amico mi faceva notare che noi siamo il nostro corpo (quello da me tanto bistrattato, visto che solo la vita intellettuale sembra interessarmi) perchè tutto ciò che pensiamo, dice lui, non scaturisce che dalle sensazioni date dai nostri organi di senso; le nostre interfacce con il mondo, le nostre sensazioni, i sensi che si trasformaziono in pensieri e poi in azioni (al limite). E quindi, sempre secondo lui, avere un nuovo corpo (magari stitico e non diarrotico ad esempio), e quindi nuove interfacce con il mondo esterno, significa quindi divenire a livello di pensieri un'altra persona. Io non credo che sia proprio così, credo che il mio io pensante originario (con le mie memorie, i ricordi di un vissuto unico tra milioni), potrebbe persistere, cioè, èvvero che ho un corpo nuovo, ma sono sempre io. E' l'Io che non voglio far morire, e hai voglia a dire, ma non ci si rassegna così facilmente all'idea della morte, altrimenti non esisterebbero tutte queste religioni. Ma perchè proprio eterno, dico, non sarebbe noioso? affatto! se si continua a rinnovare e divenire uomo nuovo adattandosi alle esigenze del mondo ai cambiamenti climatici, all'alternarsi delle infinite stagioni (ma finiranno anche loro),. ma c'è un'altro punto, riuscirei io, ormai divenuto finalmente eterno, ad apprezzare come ho apprezzato sinora questa vita? Allora, mettiamo che mi sono finalmente liberato di questo miserabondo corpo mortale, di questa esistenza puramente biologica, come faccio ancora a restare cos' attaccato alla vita se non avessi così paura della fine di essa. Insomma la amo perchè so che un giorno dovrò morire, la amerei ancora avendo coscienza di essere eterno. Sarei sempre attento a guardare a destra e manca prima di attraversare la strada? certo, conquistare l'eternità e poi farsi buttare sotto da un qualsivoglia mezzo di locomozione sarebbe da fessi! [eternauta distratto muore investito da una carrozzina]. vabbé che tanto poi ne avrei subito uno nuovo di corpo! e allora potrei buttarmi sotto tutte le macchine che voglio! probabilmente mi costerebbe un patrimonio un corpo nuovo ogni investimento (ma sarebbe anche un buon investimento, come dire, vitalizio!).Comunque mettiamo il caso che, sì, la apprezzerei come la amo adesso (la vita, si parlava della vita) rinnovandomi in continuazione, arrivando a nuove congetture, vivendo nuove storie sentimentali, soffrendo poi in eterno, infinite volte, per tutte le inevitabili perdite (ammazza che egoista!, io eterno, e gli altri niente), bè certo mica facile a pensarci bene essere eterno; ma non importa, ho deciso così, così sarà. Perchè uno perde interesse alla vita e alla fine si lascia andare e crepa, è così che va; ma mi chiedo, perchè uno perde interesse?, è semplice, perchè i suoi organi di senso, le sue interfacce biologiche invecchiano, non per altro, la tua sensibilità diminuisce, è il primo passo, i tuoi interessi non sono più quelli di una volta, dei cambiamenti di questo mondo, delle lotte cosi' come delle scoperte scientifiche del progresso, della realizzazione delle tue utopie non te ne frega più nulla, e allora addio (ma quale dio, magari!ma quale anima immortale , magari! sarebbe bello crederci, conosco gente che lo fa, altri che rimandano la questione). Adesso che sono eterno, posso dedicarmi alla ricerca della verità per tutto il tempo che voglio (anche perchè il tempo non esiste più, per me). Ma sotto sotto io la verità ce l'ho già, se ho fatto di tutto per essere eterno (e ci sono riuscito, pure): la verità è l'intera esistenza non ha assolutamente alcun senso, la vita non ha senso, non c'è un fine, non uno scopo se non quello di vivere il presente, di godersi ogni attimo (all'infinito). Non è certamente una teoria nuova questa, anzi, sini troppo abusata. Avvertire la vacuità della propria esistenza, dell'esistenza di tutti gli uomini, di tutto il genere umano, e di quello animale (come se noi non ne facessimo parte, poi!) e di quello vegetale, e dei protozoi tutti e dei virus (che in fin dei conti rompono solo le palle) fa parte da sempre del mio modo di pensare. Eppure voglio vivere, non morire. Se esistere e non esistere è in fondo la stessa cosa, poichè l'esistenza è priva di senso, tanto vale esistere, perchè almeno ogni tanto ci si diverte; si ride e si piange, si sta male e si gode (soprattutto) si prova gioia immensa e fortissimo dolore, attraverso le nostre interfacce con l'esterno; insomma, la non esistenza la considero piuttosto piatta dal punto di vista emotivo.
Ciò non toglie che una volta morti, tutto quello che avrete fatto (o che non siete riusciti a fare) in vita non avrà più senso per voi, perchè non ci sarete più, magari avrà conseguenze per il mondo dei vivi, per chi vi sopravviverà, per i posteri, ma per voi in quanto esseri viventi niente più... ho parlato di memi, per l'appunto, i vostri memi potrebbero anche sopravvivere, penso alla Divina Commedia di Dante che fanno sì che il pensiero di dante sopravviva ancora limpido dopo svariati secoli, ma Dante in quanto essere pensante non esiste più. Ma questo pensiero non mi rinfranca minimamente se penso alla morte per un motivo ben preciso: penso alle ere geologiche. Ho studiato geologia all'università. Non che mi sia servito a guadagnare di più, figurarsi, anzi proprio il contrario, avrei dovuto iscrivermi a economia e commercio se mi interessava questo. Ma non divaghiamo. Studiare prendere geologia significa prendere coscienza di un tempo che non scorre in senso umano (ore, minuti, giorni, anni) ma molto oltre le umane misure, significa prendere coscienza delle Ere geologiche ed iniziare a guardare il mondo con un tempo che scorre molto molto più velocemente, ed immaginarsi i milioni, miliardi anni che ci sono stati e chi quindi ci saranno dietro e davanti a noi (noi come esseri umani). In un batter d'occhio riassumere tutto il percoso temporale dalla formazione di un'atmosfera respirabile, al primo battito di vita protozoica all'avvento dell'Homo Tecnologicus (avrei potuto farla molto più lunga ma ho il dono della stringatezza; a proposito, di stringhe parleremo in seguito). Orbene confrontiamo questo tempo alla brevità non di un'esistenza, ma della persistenza dei propri memi, del ricordo di sè da parte delle generazioni future, a questo tempo geologico: è tendente allo zero se non proprio zero. Per tirar le somme: tra 100.000 anni, chi si ricorderà di Dante; per dimenticare me basterebbero due generazioni, ammesso che abbia dei figli, se non fossi, come sono, immortale! Certo è che da immortale deve essere duro vedersi morire una tal quantità di figli , giacchè considero questa la più dolorosa esperienza che un essere vivente posso provare (pure taluni mal di denti non scherzano in quanto a dolore [come faccio ad essere così cinico?, forse l'immortalità rende cinici...]). Ma qualcuno deve pur essere il primo a confrontarsi con questa nuova realtà. Un giorno l'immortalità sarà alla portata di tutti ma prima solo dei potenti, così avremo infiniti regimi retti dagli stessi ladroni (e con una brama di potere senza fine); meglio che resti per pò solo Io eterno, quantomeno non ho ambizioni di potere, per il momento... mi chiedo se da immortale finirei per averne, mi spaventa il solo pensiero di quello che potrei diventare, devo restare calmo... in fondo la pretesa di diventare eterno non l'avevo di certo per questioni di potere, non era affatto fra i miei pensieri, la mia è solo una brana di assistere allo sviluppo del mondo futuro; però ora già mi trovo a pensarci... grave. Mi sto accorgendo che ci sono una miriade di motivi contro una possibile immortalità dell'essere umano. Allora Dio (eterno per eccellenza) fa bene a limitarsi ad assistere alle umane vicende ed intervenire solo in rare occasioni? bè, per chi ci crede, forse sì! Mai che possegga una risposta certa, cazzo. Sembra proprio che la Filosofia impari solo a dubitare. Meglio l'ignoranza forse? No! meglio l'immortalità! del resto è con questa che devo confrontarmi da ora in avanti...

fine prima parte.


La seconda parte tratterà della forza vitale e dell'istinto di autoconservazione degli essere mortali.
Mi raccomando, restate sintonizzati... non cambiate canale... com'è l'equivalente per il Web? restate sitizzati! orribile! bò, vabbè, alla prossima.

(si avverte il lettore che, considerato il tempo che possiede davanti a se lo scrittore, questo libercolo di pensieri telematico sarà costituito da infinite parti)

Amore Bastardo

La mia indeterminazione mi fa stare sempre più male,
almeno quanto mi piace sguazzarci dentro.