sabato, febbraio 14, 2004

La Coda del Giudizio.

Vabbè, vabbè, ammettiamo che sia tutto vero ciò che avete sempre creduto (voi cattolici, intendo). Dico: ma vi rendete conto di quanto potrà essere lunga la Coda per il Giudizio?
Cioè, uno non solo, durante la propria misera esistenza, non fa altro che fare file per comprare il biglietto della metro, per il caffè al bar, per la mensa, la coda per il cinema, per pagare le bollette alle Poste, la coda al Comune, in banca, per i biglietti del teatro, per i biglietti della partita e poi per uscire dallo stadio o da un concerto, la coda alla cassa del supermercato, la coda di auto per arrivare al lavoro, la coda per il mare, la coda al bagno del ristorante, al bagno dell'autogrill, tutti in coda durante le manifestazioni di protesta al governo, e poi trovare un bagno lì sì che diventa un'impresa, che coda! Vabbé, me la tengo, pur di non fare questa coda; la coda per Van Gogh, la coda... Insomma, dico! non solo tutto questo, non vi basta? Perché dopo che uno schiatta eccoti lì in coda per il Giudizio! Una coda così non l'avevi mai vista, lunghissima, interminabile, non si vede neanche lontanamente l'inizio, una coda di persone che man mano diventano piccole come formiche, e come formiche in coda ognuno con il suo fagotto sulle spalle fino a perdita d'occhio. Il peso di una vita intera appena vissuta. Ma ci pensate cosa potrebbe significare giudicare ogni persona per tutto ciò che ha fatto in vita?, tutti i suoi comportamenti, dai più meschini e abbietti e cinici ai più amorevoli e caritatevoli e altruisti; ma v'immaginate come potrà essere difficile fare le dovute somme e sottrazioni per trarne un Unico Imparziale Giudizio Finale sull'anima di ognuno di noi: ma ci vorrà un sacco di tempo! Vabbé che nell'aldilà il tempo diventa un concetto relativo (anche nell'aldiquà, ma solo per velocità prossime a quella della luce), ma mica si può rischiare di dare un giudizio sbagliato, approssimativo, cazzo sarà una cosa lunghissima e noiosissima! Penso a tutti gli oggetti funebri trovati nelle tombe degli antenati appartenenti ai vari culti: specchietti, monili, ornamenti, trofei di guerra, tutte cose che dovevano servire ad allietare la permanenza eterna nell'aldilà. Stupidaggini! Tutte stupidaggini! Io, alla luce di quanto detto consiglio di portare, quando sentite di approssimarVi al momento del trapasso le seguenti cose:
- una borraccia d'acqua, o più d'una se possibile;
- un cappellino con visiera, possibilmente bianco;
- un buon libro, di 800 pagine almeno;
- dei profilattici, che non si sa mai.
- un walkman o meglio un lettore mp3 con hard-disk molto capiente e pile di ricambio (per difendersi dalla gente che si avvicinerà a raccontarti tutti gli episodi salienti della loro vita per chiedere un parere sintetico prima del Giudizio).

Ora vi saluto. Vado a mettermi in riga per il pranzo (per tenermi allenato).

Amore Bastardo

sabato, febbraio 07, 2004

In ufficio.

Ero così contento di ciò che avevo prodotto, che non potevo essere così egoista da tenermelo tutto per me: ho sentito, forse per falsa modestia, l'irrefrenabile bisogno di mostrare a qualcun altro quel capolavoro. Così sono uscito senza tirare lo sciacquone.

A r e y o u e x p e r i e n c e d w i t h s a l v i a ?

Avete mai provato la sensazione di sciogliervi nell'universo? Non riuscirei a descrivere più brevemente questa esperienza che ha avuto come unico aspetto negativo il fatto di essere stata troppo breve. Ma intensa, molto intensa. Il cuore già pompava forte prima ancora del primo tiro. Lo sentivo pulsare nel petto e nelle arterie delle mani, potevo immaginare il sangue che irrimediabilmente fluiva sempre più copioso nella testa. Il primo tiro non sembrava aver intaccato le mie cellule celebrali. Il secondo tiro, più forte del primo, incitato dai compagni di viaggio, sembrava convincermi che non accadesse proprio nulla di nulla; così ancora più forte trattenevo il respiro del terzo tiro, sentendolo stavolta bruciare nei polmoni, infiammare gli alveoli come una ventata di napalm. Eppure ancora mi sembrava che l'effetto tardasse ad arrivare, solo che l'aria intorno a me diveniva piena. Mentre cadevo involontariamente all'indietro sentivo la mia parte sinistra del corpo risucchiata in un moto fluido mentre avevo netta percezione di vivere in un universo solido. Tutte le mie terminazioni nervose periferiche sembravano lanciare stimoli verso la corteccia restituendomi la sensazione netta di vivere in un mondo tangibile interamente, come dentro un blocco di vetro che si muoveva con me. Non so perché, ma questo, unito al movimento di caduta all'indietro, mi faceva ridere, ridere furiosamente, spensieratamente. Mi lasciavo andare senza timore perché stavo in una botte di vetro. Glia altri assistevano stupefatti alle mie lacrime di gioia e di risa libere da ogni inibizione, assolutamente spensierate. E dicevo ' ragazzi, non si sente nulla ' cosciente che al contrario stavo provando una indefinibile sensazione di scioglimento. Tre minuti dopo le mie risate esagerate erano terminate e gli effetti erano gradualmente svaniti nel giro di 5 minuti, lasciando posto ad un'allegria soffusa ed al ricordo di ciò che avevo appena vissuto.
(dalla lettera di un mio compagno, il compagno dell'anima mia).

Amore bastardo
Real Tv (amici, talpe, isole e grandi fratelli: compagni mai!)


Le ideologie socialiste sono morte e defunte.
sotterrate sotto coltri di immondizie falsamente democratiche
ad uso e consumo delle giovani generazioni.
Le ideologie socialiste sono morte nei real tv
che spacciano l'unico modello di vita imperante,
unico marcio frutto del pìù bieco capitalismo: quello
della competizione.
Siamo tutti bestie darwiniane in lotta per la riuscita (im)morale
della nostra esistenza;
questo ci dicono,
null'altro.
La competizione non si ferma certo sul piano artistico
(dove già sarebbe da condannare: le avanguardie creative del Novecento
erano formati da gruppi di persone tese verso un idea nuova da esprimere),
si afferma indomito in tutti i campi: ludico, lavorativo, politico, scolastico.
Mors tua vita mea.
2000 anni di storia buttati al cesso, selezione naturale allora come oggi.
Identica.
Progesso zero.
Il vero progresso non è tecnologico, è morale.
Il vero progresso consiste nell' ampliare il benessere a tutta la comunità, non nella
felicità del singolo.
L'esaltazione del singolo che si fa strada ed emerge dalla massa
brandendo il suo scettro da leone è l'importazione del modello più bieco
nochè più popolare dell'americanismo imperante.
Abbiamo assistito alla morte delle trasmissioni televisive.
Non ci sarà in futuro altro messagio che questo.
Cambierà soltanto il condimento, ma il polpettone sarà identico,
è pronto: già servito.

Teledipendente non vedrai altro che questo.
non riesci a spegnere?eh?
l'abbiamo tolta questa funzione dal visore, ci pareva del tutto inutile
fuorviante
c'è una sola posizione (ON) così non ti puoi sbagliare.
Click.

Amour bastard