Indignata mortificazione
Ma perché qualcuno aveva dei dubbi?
La guerra è guerra.
Altro che pace.
giovedì, novembre 13, 2003
venerdì, novembre 07, 2003
Eurabbia (sulla nostra Eurabia)
Dal sito reuters di oggi:
"Cara, vecchia lira: a poco meno di due anni dall'introduzione dell'euro, quasi il 90% degli italiani confessa di sentirsi più povero."
Sapete che vuol dire questo?
Che esiste un DIECI PER CENTO degli italiani che si sono arricchiti spaventosamente a discapito del restante 90% della popolazione aumentando a dismisura il divario fra la classe ricca e potente e la piccola borghesia (oggi sempre più piccola).
Non faccio nomi. I nomi li sapete già.
amorebastardo
Dal sito reuters di oggi:
"Cara, vecchia lira: a poco meno di due anni dall'introduzione dell'euro, quasi il 90% degli italiani confessa di sentirsi più povero."
Sapete che vuol dire questo?
Che esiste un DIECI PER CENTO degli italiani che si sono arricchiti spaventosamente a discapito del restante 90% della popolazione aumentando a dismisura il divario fra la classe ricca e potente e la piccola borghesia (oggi sempre più piccola).
Non faccio nomi. I nomi li sapete già.
amorebastardo
lunedì, ottobre 27, 2003
Dello scrivere
Quello che scrivo è l’espressione del momento che sto vivendo, di quello che sto leggendo di quello che sto guardando, di quello che ho sentito e guardato nei giorni precedenti al momento di scrittura di quello a cui mi sono interessato o ha colpito la mia attenzione. Un secondo o un minuto dopo potrei non riconoscere più ciò che ho scritto un secondo prima, potrei non condividerlo, così come potrei pensare e sostenere che quelle sono le cos più belle e intense che abbia mai scritto.
Ciò che importa è il momento creativo, ciò che comporta è la parziale o totale perdita di significato: il significante divora il significato.
Le famose parole in libertà diventano unica constatazione di un mondo che perde di significato, la vita e la morte sono la stessa cosa. Un animale macellato per il bene dell’umanità che non rinuncia al suo essere carnivoro. Dall’animale all’uomo il passo è brevissimo,
A volte ho l’impressione che il confine sia davvero labile, vedere tutti quei morti è come accettare un evento irreversibile .
Dall’animale all’uomo il passo è breve , o almeno sembra, tutto sommato condividiamo un grande parte del nostro tempo evolutivo, gli esseri antropomorfi si sono staccati tardi dalla linea degli altri mammiferi.
Mammifero su mammifero, sangue su sangue, interiora su interiora.
Constatato che solo qualche centimetrocubo di carne in più (o di polpa neuronale) non fa la differenza, tutto può essere lecito, ogni gesto distruttivo di altri esseri umani può essere accettato come usuale come cosa assolutamente normale.
O no?
(ecco! già non mi condivido più! appena entra il gioco la MORALE)
amourbastàrd (il francese non lo conosco mica bene)
Quello che scrivo è l’espressione del momento che sto vivendo, di quello che sto leggendo di quello che sto guardando, di quello che ho sentito e guardato nei giorni precedenti al momento di scrittura di quello a cui mi sono interessato o ha colpito la mia attenzione. Un secondo o un minuto dopo potrei non riconoscere più ciò che ho scritto un secondo prima, potrei non condividerlo, così come potrei pensare e sostenere che quelle sono le cos più belle e intense che abbia mai scritto.
Ciò che importa è il momento creativo, ciò che comporta è la parziale o totale perdita di significato: il significante divora il significato.
Le famose parole in libertà diventano unica constatazione di un mondo che perde di significato, la vita e la morte sono la stessa cosa. Un animale macellato per il bene dell’umanità che non rinuncia al suo essere carnivoro. Dall’animale all’uomo il passo è brevissimo,
A volte ho l’impressione che il confine sia davvero labile, vedere tutti quei morti è come accettare un evento irreversibile .
Dall’animale all’uomo il passo è breve , o almeno sembra, tutto sommato condividiamo un grande parte del nostro tempo evolutivo, gli esseri antropomorfi si sono staccati tardi dalla linea degli altri mammiferi.
Mammifero su mammifero, sangue su sangue, interiora su interiora.
Constatato che solo qualche centimetrocubo di carne in più (o di polpa neuronale) non fa la differenza, tutto può essere lecito, ogni gesto distruttivo di altri esseri umani può essere accettato come usuale come cosa assolutamente normale.
O no?
(ecco! già non mi condivido più! appena entra il gioco la MORALE)
amourbastàrd (il francese non lo conosco mica bene)
L'avvenimento
Colore lasciato colare
sulla tela
calore lasciato disperdere
dalla vela
calore che infonde
colore che diffonde
colore che infonde
calore che diffonde
non ricordo se ho mai avuto freddo
come cambiano le situazioni
non ricordo se sono stato
in quello stato
chiamato alterazione
e neanche se ammutinato
ho rinunciato mai a un'azione
Leniscono il dolore
le nostre donne
attenuano i ricordi
di corde tese
di accordi presi
e sempre taciuti
Rospi giacciono distesi
saturi di perbenismo
Le menti offuscate
dal potere
che tutto stravolge
e tutto disperde
mentre la bussola
impazzisce
e il porto piange
un altro morto.
Qualunque danno
sembra migliore
di un male al cuore
di un male al cuore
qualunque gesto
non sembra insano
al cospetto
di un moto vano
nella bufera
del sentimento
quale spavento
quale spavento
l'avvenimento.
AmoreBastardo
Colore lasciato colare
sulla tela
calore lasciato disperdere
dalla vela
calore che infonde
colore che diffonde
colore che infonde
calore che diffonde
non ricordo se ho mai avuto freddo
come cambiano le situazioni
non ricordo se sono stato
in quello stato
chiamato alterazione
e neanche se ammutinato
ho rinunciato mai a un'azione
Leniscono il dolore
le nostre donne
attenuano i ricordi
di corde tese
di accordi presi
e sempre taciuti
Rospi giacciono distesi
saturi di perbenismo
Le menti offuscate
dal potere
che tutto stravolge
e tutto disperde
mentre la bussola
impazzisce
e il porto piange
un altro morto.
Qualunque danno
sembra migliore
di un male al cuore
di un male al cuore
qualunque gesto
non sembra insano
al cospetto
di un moto vano
nella bufera
del sentimento
quale spavento
quale spavento
l'avvenimento.
AmoreBastardo
Foglie
Un corridoio mi separa
Da qui non vedo la fine
Lo attraverso ed ad ogni porta
Che mi si spalanca
Getto di sfuggita un’occhiata
Resto in superficie
Non mi addentro
Intanto scopro
Ma so che non è là
Quel che cerco
Quel che cerco cos’è
E’ ancora più difficile trovare
Se neanche si conosce
Esattamente cosa cercare
Ma questo non mi preoccupa
Mi addentro inevitabilmente
Ma il messaggio si fa via via meno chiaro
Più disturbato
La società non è più un disturbo di fondo
I consumi
Orde di cartelli pubblicitari
Mi distraggono
Le pareti del corridoio ne sono tappezzate
Ci sono scritte dappertutto
Ed ognuna indica la via
Per una falsa felicità
Sinonimi
E acronimi
Le mie tesi vascolari perdono di significato
Il materialismo non mi soddisfa più
Come ai tempi della scuola
Il peso dello zaino mi piegava
Le matite colorate non le uso più
La scelta del bianco e nero si fa urgente
Ed irrimediabile
Ma non è detto
Che possa assumere nuove valenze
Questo desiderio che continuo a provare.
Bisogna sostare in un attimo lunghissimo
Interminabile
Ed ascoltare
Il piatto forte è un grido
Il suo contratto è già scaduto
E non verrà rinnovato.
Ascolto bowie il sopravvalutato.
Non distrarmi è l’imperativo
affatto facile da rincorrere.
I portafogli stanno esplodendo
Senza suono
Il mio ventre sta crescendo
Ma è solo aria
Sono sempre più vicino alla teoria
Delle stringhe slacciate
E per questo inciampo in continuazione
Parole in libertà
Parole in esubero scartate
E bistrattate
La scrittura creativa non mi ha mai interessato
La Scrittura è un altro modo
Di distrarre e fottere
Di avvalorare tesi del tutto infondate
Quanto peso ha oggi la bibbia
Non meno di quanto ne aveva in passato.
C’è chi prende tutto alla lettera
E allora io do i numeri.
Amorebastardo
Un corridoio mi separa
Da qui non vedo la fine
Lo attraverso ed ad ogni porta
Che mi si spalanca
Getto di sfuggita un’occhiata
Resto in superficie
Non mi addentro
Intanto scopro
Ma so che non è là
Quel che cerco
Quel che cerco cos’è
E’ ancora più difficile trovare
Se neanche si conosce
Esattamente cosa cercare
Ma questo non mi preoccupa
Mi addentro inevitabilmente
Ma il messaggio si fa via via meno chiaro
Più disturbato
La società non è più un disturbo di fondo
I consumi
Orde di cartelli pubblicitari
Mi distraggono
Le pareti del corridoio ne sono tappezzate
Ci sono scritte dappertutto
Ed ognuna indica la via
Per una falsa felicità
Sinonimi
E acronimi
Le mie tesi vascolari perdono di significato
Il materialismo non mi soddisfa più
Come ai tempi della scuola
Il peso dello zaino mi piegava
Le matite colorate non le uso più
La scelta del bianco e nero si fa urgente
Ed irrimediabile
Ma non è detto
Che possa assumere nuove valenze
Questo desiderio che continuo a provare.
Bisogna sostare in un attimo lunghissimo
Interminabile
Ed ascoltare
Il piatto forte è un grido
Il suo contratto è già scaduto
E non verrà rinnovato.
Ascolto bowie il sopravvalutato.
Non distrarmi è l’imperativo
affatto facile da rincorrere.
I portafogli stanno esplodendo
Senza suono
Il mio ventre sta crescendo
Ma è solo aria
Sono sempre più vicino alla teoria
Delle stringhe slacciate
E per questo inciampo in continuazione
Parole in libertà
Parole in esubero scartate
E bistrattate
La scrittura creativa non mi ha mai interessato
La Scrittura è un altro modo
Di distrarre e fottere
Di avvalorare tesi del tutto infondate
Quanto peso ha oggi la bibbia
Non meno di quanto ne aveva in passato.
C’è chi prende tutto alla lettera
E allora io do i numeri.
Amorebastardo
giovedì, aprile 17, 2003
venerdì, febbraio 28, 2003
lunedì, febbraio 17, 2003
venerdì, febbraio 14, 2003
La piazza organica
Sono in treno, guardo fuori la montagna innevata.
Quindi affondo le mani nella neve fresca.
Laggiù un treno taglia la pianura.
Io stipato insieme ad altri mille.
I passeggeri salgono e scendono, non sono mai gli stessi.
E' un treno che corre attraverso gli anni, i secoli.
E' una montagna che immobile attraversa le ere geologiche.
Quelle vite, fra cui la mia, rappresentano l' attimo.
L'intera esistenza è un attimo.
Non siamo nulla al cospetto dell'inorganico,
ma ne abbiamo coscienza.
Mi chiedo se per quell'attimo vale la pena di lottare.
Non ho dubbi. Quell'attimo è mio. E' nostro.
Scenderò in piazza domani stesso.
Con tutti coloro che pensano
che questo nostro attimo è unico.
AmoreBastardo.
Sono in treno, guardo fuori la montagna innevata.
Quindi affondo le mani nella neve fresca.
Laggiù un treno taglia la pianura.
Io stipato insieme ad altri mille.
I passeggeri salgono e scendono, non sono mai gli stessi.
E' un treno che corre attraverso gli anni, i secoli.
E' una montagna che immobile attraversa le ere geologiche.
Quelle vite, fra cui la mia, rappresentano l' attimo.
L'intera esistenza è un attimo.
Non siamo nulla al cospetto dell'inorganico,
ma ne abbiamo coscienza.
Mi chiedo se per quell'attimo vale la pena di lottare.
Non ho dubbi. Quell'attimo è mio. E' nostro.
Scenderò in piazza domani stesso.
Con tutti coloro che pensano
che questo nostro attimo è unico.
AmoreBastardo.
sabato, febbraio 08, 2003
L'esistenzialista
Sono qui
fra chip e lampioni,
che alla sera non riscaldano che gli insetti
posati su di essi, e
che infondono luce rarefatta e dispersa nella
nuvola di nebbia che nebbia non è,
ma vapore d'acqua espulso dalla
fabbrica di ossigeno.
Mi perdo a volte nei meandri della rete
mi riporta alla realtà una musica idiota
che mi costringo ad ascoltare
ma non a condividere.
Sono qui fra risaie di silicio
e teste rasate dall'ingenuità
o forse dovrei dire
dall'ignoranza.
Sono qui
fra chip e lampioni,
che alla sera non riscaldano che gli insetti
posati su di essi, e
che infondono luce rarefatta e dispersa nella
nuvola di nebbia che nebbia non è,
ma vapore d'acqua espulso dalla
fabbrica di ossigeno.
Mi perdo a volte nei meandri della rete
mi riporta alla realtà una musica idiota
che mi costringo ad ascoltare
ma non a condividere.
Sono qui fra risaie di silicio
e teste rasate dall'ingenuità
o forse dovrei dire
dall'ignoranza.
giovedì, febbraio 06, 2003
martedì, febbraio 04, 2003
mercoledì, gennaio 29, 2003
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