venerdì, febbraio 14, 2003

La piazza organica


Sono in treno, guardo fuori la montagna innevata.
Quindi affondo le mani nella neve fresca.
Laggiù un treno taglia la pianura.
Io stipato insieme ad altri mille.
I passeggeri salgono e scendono, non sono mai gli stessi.
E' un treno che corre attraverso gli anni, i secoli.
E' una montagna che immobile attraversa le ere geologiche.
Quelle vite, fra cui la mia, rappresentano l' attimo.
L'intera esistenza è un attimo.
Non siamo nulla al cospetto dell'inorganico,
ma ne abbiamo coscienza.
Mi chiedo se per quell'attimo vale la pena di lottare.
Non ho dubbi. Quell'attimo è mio. E' nostro.
Scenderò in piazza domani stesso.
Con tutti coloro che pensano
che questo nostro attimo è unico.



AmoreBastardo.

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