io dico:
non privatizziamo la rai,
statalizziamo mediaset!
un bell'esproprio proletario!
venerdì, febbraio 28, 2003
lunedì, febbraio 17, 2003
venerdì, febbraio 14, 2003
La piazza organica
Sono in treno, guardo fuori la montagna innevata.
Quindi affondo le mani nella neve fresca.
Laggiù un treno taglia la pianura.
Io stipato insieme ad altri mille.
I passeggeri salgono e scendono, non sono mai gli stessi.
E' un treno che corre attraverso gli anni, i secoli.
E' una montagna che immobile attraversa le ere geologiche.
Quelle vite, fra cui la mia, rappresentano l' attimo.
L'intera esistenza è un attimo.
Non siamo nulla al cospetto dell'inorganico,
ma ne abbiamo coscienza.
Mi chiedo se per quell'attimo vale la pena di lottare.
Non ho dubbi. Quell'attimo è mio. E' nostro.
Scenderò in piazza domani stesso.
Con tutti coloro che pensano
che questo nostro attimo è unico.
AmoreBastardo.
Sono in treno, guardo fuori la montagna innevata.
Quindi affondo le mani nella neve fresca.
Laggiù un treno taglia la pianura.
Io stipato insieme ad altri mille.
I passeggeri salgono e scendono, non sono mai gli stessi.
E' un treno che corre attraverso gli anni, i secoli.
E' una montagna che immobile attraversa le ere geologiche.
Quelle vite, fra cui la mia, rappresentano l' attimo.
L'intera esistenza è un attimo.
Non siamo nulla al cospetto dell'inorganico,
ma ne abbiamo coscienza.
Mi chiedo se per quell'attimo vale la pena di lottare.
Non ho dubbi. Quell'attimo è mio. E' nostro.
Scenderò in piazza domani stesso.
Con tutti coloro che pensano
che questo nostro attimo è unico.
AmoreBastardo.
sabato, febbraio 08, 2003
L'esistenzialista
Sono qui
fra chip e lampioni,
che alla sera non riscaldano che gli insetti
posati su di essi, e
che infondono luce rarefatta e dispersa nella
nuvola di nebbia che nebbia non è,
ma vapore d'acqua espulso dalla
fabbrica di ossigeno.
Mi perdo a volte nei meandri della rete
mi riporta alla realtà una musica idiota
che mi costringo ad ascoltare
ma non a condividere.
Sono qui fra risaie di silicio
e teste rasate dall'ingenuità
o forse dovrei dire
dall'ignoranza.
Sono qui
fra chip e lampioni,
che alla sera non riscaldano che gli insetti
posati su di essi, e
che infondono luce rarefatta e dispersa nella
nuvola di nebbia che nebbia non è,
ma vapore d'acqua espulso dalla
fabbrica di ossigeno.
Mi perdo a volte nei meandri della rete
mi riporta alla realtà una musica idiota
che mi costringo ad ascoltare
ma non a condividere.
Sono qui fra risaie di silicio
e teste rasate dall'ingenuità
o forse dovrei dire
dall'ignoranza.
giovedì, febbraio 06, 2003
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