giovedì, agosto 12, 2004

Blù du Cièl

Così mi trovo qui, in questo scantinato putrino (la terra), a cercare una provenienza millenaria ai miei deliri. certo, sarebbe stato più facile possedere la risposta dentro di se senza doverla andare a cercare nei 200 mondi interiori della gente che mi guarda passare. e senza dover cercare nelle profondità più recondite del pianeta. comunque le cose faticate sicuramente danno più soddisfazione . e subito dopo svuotamento. in ogni caso ora sono qui. non vale neanche la pena raccontare tutto dal principio, perchè da sempre sono convinto che non c'è principio nè fine. quando mi abbandono a simili similitudini, la mia vita in un antro di fantasmi, accantono sempre le mie certezze in un angolo remoto del mio ammasso neuronale. mi accendo una sigaretta. e rifletto. che non ho più molto tempo. tra tutte le scartoffie che mi trovo a rovistare ce n'è una che attrae particolarmente la mia attenzione. è un vecchio testo scolastico con la copertina blu, sbiadita dal tempo. ne approfitto per ripassare la geografia dei miei luoghi, quelli vissuti e quelli no. quelli sognati, che forse sono anche di più. mi ritrovo tra i banchi di scuola in men che non si dica, e subito dopo in fila per la mensa. i miei condotti neuronali non accettano forse l'idea di questa nuova smart drug totalmente metale. niente sostanze da ingerire niente polveri di stelle da annusare o liquidi da iniettare, ne da ingoiare fumare annusare ingerire assorbire, nulla di tutto questo. da quando ho scoperto che basta il pensiero imboccato dalla parola non ho veramente più bisogno di null'altro. un bel vantaggio, e gli effetti praticamente sono identici, un bel risparmio, anche di tempo, e di salute. mi lascio andare quindi. navigo come su un mare sulla mia bella copertina blu. diventa estensione dei miei andirivieni. dentro quel blu che ormai mi circonda .non ci sono più bordi, non riesco a vedere la fine. però leggo da sotto le chiare lettere stampate, ci cammino dentro , le percorro ad una ad una. formano una parola grande, immensa. il contenuto ne chiarirà il significato. ricordo me lo passarono da sotto quel libro. aperto. con la risposta sottolineata di verde. ma non ricordo altro. devo sfogliarlo. come si fa a sfogliare un mare? devo convincermi che da solo non ce la posso fare. devo farmi aiutare. si ma chi chiamare? vedo solo l'immenso blu intorno a me. chilometri indecifrabili di blu. blu du ciel. provo a scavare. scopro che la copertina ha un primo strato sottilissimo che la rende lucida; lessi da qualche parte che era fatta con alghe del mar dei sargassi. effettivamente ha una stra densità. melmosa ma non affondo, gommosa ma non appiccicosa. scavo. si avvicina un tizio. finalmente qualcuno! ha la barba scura come la mia, disuguale sul volto, sparpagliata. mi guarda con i suoi occhi verdi intensi. è nudo. mi indica un punto dove c'è una profonda scalfitura. è un punto lontano. l'avevo notata anch'io. non avevo voglia di arrivarci, però. ma adesso è giocoforza. mi incammino, e lui con me. gli chiedo come si chiama e come è finito lì e come mai sembra conoscere così bene quello spazio mentale e perché non c'è nessuno oltre me e lui e come mai è nudo e perc.. mi tira un pugno e dice di farla finita con tutte quelle domande. mi rialzo in silenzio. proseguiamo senza remore, da parte sua, da parte mia sì. comunque dopo un'ora mi ragguardisce con una sola risposta. dice che lo ha mandato colui che tiene il libro in mano. Cioè io! guardo in alto e mi vedo enorme immenso che reggo il libro dalla copertina blu senza bordi che sto percorrendo. da qui sotto noto che ho una caccola enorme nel naso. spero non si stacchi proprio ora.

continua.....

AmoreBastardo