lunedì, luglio 12, 2004

bellaDONNA


Mi macchio il capo di alienazioni
incomprese ai più
la musica che mi sodomizza
mi appare vividamente visiva
scorre come grano sul binario
quando passa il treno
improvvisa e furiosa mi sorprende
edgar su tutti
e il poggiatesta della mia esistenza
si ammorbidisce ingannando i miei sensi
quanta privazione!
quanta restrizione!
il sottofondo mai infranto
dei miei pensieri idioti
mi fa compagnia
lungo questo viaggio
che non ha meta.
sotto i castagni l'ombra di un ricordo di amanite
e di poesia legata
indissolubilmente a te
belladonna che mi porti in braccio
che mi stringi al tuo cuore vegetale.
Ecco sopraggiungono le tenebre,
ma il mio schermo resta luminoso
come lumino imperituro sul freddo travertino
il tempo cambia ed insieme ad esso le stagioni
ma in fondo non è che lo stesso eterno ciclo
come la mia vita
ed il ciclo non fa più paura quando sono
in tua compagnia,
Dà spavento quella luce che tanto velocemente
si dissolve dopo aver sfiorato i miei capelli,
eppure dai suoi contorni sfuggenti sono attratto
come effimera dal faro.
bisogna essere spaventosamente lucidi
per operare il gesto più folle.


amorebastardo




Nessun commento: