lunedì, maggio 24, 2004

scusate se parlo di me
(voglio dire, se lo fa costanzo che francamente ha sfasciato i coglioni con la sua omni-mediatica-presenza,
non vedo perchè non dovrei farlo io...)

sono stanco (alzi la mano chi non lo è)
e mi fischiano le orecchie (ma questa è un'altra storia),
e ho un difetto: apro troppe parentesi (ma conosco gente che non le chiude mai, e a volte finisce anche per

arrivare tardi a cena).
ribadisco: sono stanco.
questo è uno di quei periodi in cui penso che ho sbagliato tutto nella vita (quelli che prima hanno alzato la

mano possono abbassarla oppure unirsi ai nuovi, certo è che se erano stanchi l'avranno già abbassata da quel

dì. Ok, ok, ora tocca a quelli che hanno sbagliato tutto nella vita).
a volte penso che non mi sento gratificato (basta co sta storia delle mani, leggete e zitti, o sennò cambiate

blog) da quel che faccio. lo vedo come un inutile affannarsi, uno sfinimento che alla fine dei conti, a parte

il sopravvivere stesso, non porta in nessun luogo diverso da quello previsto dall'umano tragitto

esistenziale.
nulla per cui proclamarsi , almeno a parole , eterno. neanchee un manifesto su un muro, o forse solo quello,

un giorno, dal perimetro nero.
il perimetro misero che mi trovo a circumnavigare, per poi finirci dentro, con tutte le scarpe, e il bastone,

e l'aratro e le mattine spese nel buio radioattivo e neonico (al neon) e tutti i piccoli gesti ripetitivi che

alla lunga atterrano ache il più stoico degli uomini.
a volte penso che avrei dovuto fare un lavoro piu creativo. Ma mi contraddico.
cosa c'è di più svilente di dover mettere la creatività al servizio di un lavoro? è un cane al guinzaglio, ho

sempre pensato. è un bonsai kitten, non posso. non posso, io ho bisogno di mantenermi puro. e creare solo

quando ne ho veramente il motivo, un motivo personale e intimissimo. un qualcosa che non può restare

imprigionato nella gabbia della mente ( che pure vola, cosi eterea e sessile al contempo); il vero creare è

impulsivo. non è un lavoro su commissione.
e dire che qualche piccolo traguardo lo raggiungo. nonostante non sia mosso da così insana passione.
e ne vado anche fiero per qualche tempo... ma poi, caro il mio illustre lettore, poi, cosa rimane?
la tua anima da ragioniere?
la sfida verso un futuro tanto aperto quanto carico di tensione che viene voglia di mandare tutto a fare in

culo un giorno si e l'altro pure?
mi sbaglio
sicuramente mi sbaglio
e vi chiedo allora di farmi lavorare,
che so,
anche dipingervi un angolo del salone in stile floreale.
anche qualcosa di schiettamente demodé,
so che farà per me , so che farà per me.
aiutate un povero cristo ad uscire fuori da questa logica,
infarcito di matematica,
illuminato dall'aneddotica,
esasperato dai linguaggi tecnici,
tipo ciplasplas e html,
java, perl ed esse-qu-elle,
javascript, corba e scripting di shell.
in questo mare di codice ,
una pastiglia di codex,
una poltiglia col mastice,
un tentativo di download,
un controllo dei permessi con il ciaccamod,
una decompressione potrebbe aiutare
ad essere espulsi violentemente fuori dal sistema,
per ritrovarsi esattamente come prima,
con qualche problema in più
e qualche anno di meno.



saluti e baci mentali.
amoresperros

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