giovedì, luglio 25, 2002

::::::::::::::::::::::::::::::::::L'ultima caccola:::::::::::::::::::::::::::::::::

Vado al cesso 2 volte al giorno, mi lavo 3 volte a settimana, prendo 3 Aulin ogni 15 giorni, fumo 120 sigarette al mese, ho circa 50 emicranie l'anno, ogni due l'herper alle labbra, vado a diarrea 60 volte l'anno (arrotondando per difetto), mi si gonfiano le emorroidi fino a sanguinare almeno 4 volte l'anno, mi confesso da un prete 3 volte in 30 anni (salvo ripensamenti 3 volte nella vita), ho 2 polluzioni notturne l'anno, faccio sesso 4 volte al mese, compro 2 cd al mese, vomito a causa di sbronze circa 2 volte l'anno...

Ma c'è una cosa che faccio praticamente sempre, in ogni momento, sistematicamente: mi scaccolo.
E lo faccio sempre con una convinzione profonda: quella che sto cercando disperatamente di cacciar fuori è la mia ultima caccola (come l'ultima fatica di Ercole). Sono sicuro che il mio naso dopo di questa non debba produrre mai più alcuna escrezione. Così, mi accanisco sempre più su quell'escrescenza divenuta crosta interiore, la sento che si sta staccando ed è quello il momento più arduo, perché quando si stacca sembra sfuggire, sembra che corra ad infilarsi nelle profondità delle narici, nelle nicchie più inaccessibili delle mie coane, dove neanche le mie dita affusolate riescono ad arrivare.
Forse il paragone sarà azzardato, ma in quei momenti (cioè praticamente sempre), mi sento come un novello Zeno Cosini che sta fumando la sua ultima sigaretta, con lo stesso convincimento illusorio a mascherare la propria debolezza.
Eccola! la sento, l'ho presa! la estraggo, è finita!.....


Amore Bastardo

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