mercoledì, luglio 31, 2013

La quantistica delle mie brane.

Il fluire della cose è un vortice tempestoso. I nuovi eventi seppelliscono velocemente gli eventi passati con velocità incredibile. La storia procede inesorabile per accumulazione, ciò che sta sotto è subito archeologia, sepolta dalle polveri del tempo. Archeologia di un passato recente ma subito accantonato. Le mura di Pompei che crollano. Le ragazze floride alla fermata dell'autobus che sfioriscono. Le madri seguite come segugi dai bambini che poco dopo si allontanano lasciandole nella deriva di una solitudine senza ritorno. Le morti si succedono inesorabili. Non tutte le morti sono uguali. Qualcuna conta per ognuno un pò di più, resta impressa nella memoria. Altre morti invece fuggono via mescolate tra i granelli del tempo, accatastate dal succedersi delle nuove morti, e a quelle dei cari si sommano quelle fittizie di personaggi che in qualche modo abbiamo amato anche senza aver mai conosciuto personalmente, una grande confusione alimenta la nostra percezione della morte stessa. I ricordi emergono vaghi, talvolta sogno zia V. , è stata come una mia seconda mamma, una sorta di madre surrogata, mi ha cresciuto e l'ho persa tanto tempo fa, eppure la sogno sporadicamente viva e vegeta ed al mio fianco, ed il periodo vissuto in sua compagnia sembra presente. Oggi questo vivo ricordo diventa più importante, ora che mi appresto a diventare secondo padre, padre surrogato, padre affidatario. L'amor filiale è così speciale? E' cosa accettata come verità assoluta. L'amor filiale surrogato lo è altrettanto? O sarò solo un pagliaccio che finge e scimmiotta?
E' una vita parcellizzata, quantizzata. Organizzata in pacchetti di tempo che scorrono sul nastrotrasportatore della nostra esistenza.

ab

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