lunedì, dicembre 16, 2002

::::::::::::::::::::::Una piccola insignificante Odissea::::::::::::::::::::::::::


Lo scipero generale e paralizzante dei mezzi pubblici mi ha dato modo di intraprendere una passeggiata di 4 kilometri per le vie di roma per raggiungere la mia auto, la cosa non mi rattrista più di tanto perché normalmente riesco a cogliere il lato positivo delle cose (proprio io che sono un pessimista cronico), tantopiù che sono dalla parte degli scioperanti che combattono per il rinnovo del loro contratto di lavoro.
Ore 9: stazione termini, a piazza della repubblica c'era uno stand di Scientology, subito mi hanno domandato se ne avevo sentito parlare, elargendomi grandi sorrisi; ho taciuto su cosa pensavo riguardo la loro "attività religiosa" ed in particolare sulla figura di Hubbard: avevo molta strada davanti a me, e per niente spirituale.
Ore 9eunquarto: mi fermo ad un giornalaio e compro l'ultimo numero di diario, c'è una interessante videocassetta con la simulazione di un processo fatto avvalendosi della legge Cirami.
Ore 9 e 20: prendo un caffé pietoso a piazza indipendenza sotto lo sguardo impietoso del barista che mi vede contare i pochi spiccioli che mi sono rimasti in tasca.
Ore 9 e 50: passo davanti all'università perdendomi nei pensieri degli anni trascorsi a studiare le Scienze naturali, ma vengo riportato alla realtà dalle grida di una ragazza bionda che prima insulta e poi picchia una signora anziana alla fermata dell'autobus, in particolare memorizzo la frase " 'a vecchia, ma va a morì ammazzata", purtroppo la breve scena che termina con la ragazza che sale in macchina e parte sgommando non mi permette di intendere il motivo del contenzioso.
Da viale Ippocrate a piazza Bologna guardo i negozi senza particolare interesse.
Ore 10 e 15: All'inizio di viale 21 aprile una signora molto educatamente mi chiede se sapevo indicarle dove si trovava il numero 2 di Piazza Bologna, le ho risposto che probabilmete lo aveva appena superato poiché veniva proprio dalla piazza in questione. Poco lontano la figlia accappottata all'ultima moda e meshata a dovere ad un tratto si rivolge alla madre in modo del tutto eloquente: " A deficiente, ma 'ndo cazzo vai è di qua che chiedi à ffà!!!" , immediatamente dopo, accortasi che la direzione che aveva intrapreso era errata, non ha battutto ciglio incalzando verso la madre: "'ma che cazzo fai? è de qua! e annamo, datte na mossa!": la madre silenziosa e ubbidiente l'ha seguita.
Ore 10 e 45: finalmente giungo all'automobile con un bagaglio un pò più pesante di perplessità.


Amore Bastardo

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