::::::::::::::::::::::::::Pigmenti e pigmei:::::::::::::::::::::::::::::::
Riposo nei tuoi occhi,
mi corico pensando,
respiro poi d'affanno,
centrato il mio bersaglio
di un cuore maturo.
Partecipo con il corpo
ebbro di movimenti,
e muovo a commozione,
e di calme apparenti
mi consumo
respirando freni
di avantreni.
Trascorro questi giorni
come carta crespa
inumidita di acquarelli,
tra girotondi idioti
circumnavigando
i palazzi del potere;
mi ripeto esisto anch'io
e non voglio restare al posto mio.
E mi ripeto esisto anch'io
e non voglio restare al posto mio.
Spaziare fra sprezzanti
spazzini con verdi tute
e griffe in evidenza,
sparare senza colpo ferire.
Trascorro questi giorni
di proiettili deviati
da fortuiti calcinacci
e santificazioni
a furor di popolo.
Un credente mi convince
che all'italiano medio
non puoi levare
il calcio e l'automobile
il calcio e l'automobile.
E mi ripeto esisto anch'io
e non voglio restare al posto mio.
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